C’è un giudice in Europa

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“Andare CONTROMANO è rischioso, ma si vede la gente in faccia”

Per Bertold Brecht era la storia di un mugnaio di cui il prepotente imperatore Federico II di Prussia voleva far abbattere il mulino, responsabile di rovinargli la vista del paesaggio dal suo castello. 

Il mugnaio però gli resisteva ripetendosi che “ci sarà un giudice a Berlino” a difendere il suo buon diritto, come infatti accadde.

Sta andando così oggi anche in Europa dove un giudice, dalla Corte di giustizia dell’UE, ha risposto alla prepotenza di un nostro modesto “capitano “, candidato a “imperatore d’Italia”, che si accanisce a calpestare diritti di migranti, profughi o richiedenti asilo che siano.

La sentenza è chiara e senza appello possibile: queste persone non possono, per nessuna ragione, essere rispediti nel loro Paese d’origine, se ritornandovi rischiano la vita.

“Signor capitano “, questa è l’Unione Europea, bellezza! e non ci puoi far niente, salvo sbraitare con la felpa: perché questa è la civiltà del diritto, che viene da lontano e ancora lontano andrà. Per il bene anche tuo di “papà” preoccupato per i tuoi figli, come vai ripetendo; noi, che per fortuna tuoi figli non siamo, ci preoccupiamo anche per i figli degli altri che lasci annegare in mare, orgogliosi e grati che “ci sia un giudice in Europa” per salvare loro e noi dalla tua prepotenza.

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