Verso una maggiore democratizzazione dell’Unione

1320

Due proposte legislative della Commissione europea portano lo “Stato dell’Unione” verso un crescente avvicinamento ai cittadini europei

Come ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker con il Discorso sullo Stato dell’Unione evidenzia i punti di forza e di debolezza dell’Unione europea per raccontare a tutti noi cittadini europei quale è lo stato di “salute” di questa grande Istituzione. Degna di nota quest’anno è l’attenzione che il Presidente ha posto sui tentativi di rafforzare la legittimità democratica dell’Unione: due sono le proposte legislative in corso, l’una prevede nuove modalità di partecipazione dei cittadini alle iniziative legislative, l’altra propone la riforma dei finanziamenti ai partiti politici.

La partecipazione dei cittadini al processo di iniziativa legislativa ha trovato una sua prima cristallizzazione nel Trattato di Lisbona, ma recentemente la Commissione Juncker ha proposto una modifica del Regolamento che prevede l’abbassamento dell’età per partecipare all’iniziativa legislativa da 18 a 16 anni; lo sfruttamento delle potenzialità digitali (offerte dalle carte di identità elettroniche e dai servizi online gratuiti per la raccolta dei dati); la riduzione degli oneri burocratici.

In questo processo di riforma per un avanzamento democratico, si inseriscono anche le modifiche al sistema di finanziamento dei partiti, al fine di aumentare la trasparenza e la corrispondenza tra la reale rappresentanza dell’elettorato europeo e il finanziamento al partito (la proposta mira, infatti, a riconoscere la percentuale di finanziamento assegnata in base alla quota di voto effettivo dall’85% al 95%, anziché, la acritica assegnazione del 15% dei finanziamenti a tutti i partiti, indipendentemente dal numero di rappresentati che quel partito rappresenta). Con le riforme proposte, sarà altresì potenziato e chiarito il legame che esiste tra i partiti a livello europeo e quelli a livello nazionale, attraverso l’imposizione ai partiti nazionali dell’obbligo di presentare chiaramente sui propri siti web il logo e il programma politico del partito europeo cui sono affiliati.

Quelle fin qui esposte sono ancora solo proposte che dovranno essere adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio con la procedura legislativa ordinaria e che la Commissione auspica vengano adottate nel minor tempo possibile.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here