Una nuova agenda europea per le competenze

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CompetenzeDa un lato 70 milioni di europei non possiedono sufficienti conoscenze di lettura, scrittura e matematica. Dall’altro il 40 % dei datori di lavoro dichiara di non riuscire a reperire persone con le giuste competenze per crescere e innovare. L’investimento in capitale umano è dunque fondamentale per consentire alle persone che si offrono nel mercato del lavoro di acquisire un’adeguata formazione professionale ed alle aziende di trovare le persone adatte per fare il salto di qualità.

Per queste ragioni la Commissione ha promosso una nuova agenda globale per le competenze per l’Europa, da realizzarsi in collaborazione con le parti sociali e gli erogatori di istruzione, al fine di aiutare quella parte di popolazione che non riesce a trovare un posto di lavoro e, più in generale, non ha i mezzi per poter cogliere le opportunità che si presentano. Grande attenzione sarà posta allo sviluppo di un dinamico spirito imprenditoriale, non per forza alternativo ad un percorso universitario.

Si tenterà inoltre di costruire un sistema di informazioni facilmente comparabili fra i Paesi, così da monitorare a quale stadio di avanzamento siano le diverse aree geografiche del continente in materia di potenziamento del capitale umano e delle sue possibilità di impiego. In questa direzione va anche la revisione del quadro europeo delle qualifiche (EQF), pensata per poter valutare conoscenze e capacità pratiche, con grande enfasi su quelle digitali, di un candidato a un posto di lavoro in maniera uniforme fra i datori di lavoro dei diversi Stati membri. In ogni caso, l’iter di formazione comprenderà anche i migranti per permettere loro un’effettiva integrazione nella società, in primo luogo attraverso corsi di lingua.

Nonostante le competenze in merito ai sistemi di istruzione e formazione spetti a livello nazionale, la Commissione si riserva il ruolo di coordinamento mediante iniziative, quadri e orientamenti comuni che coinvolgano anche le parti sociali. I costi stimati per la nuova agenda nel periodo 2014-2020 sono di oltre 30 miliardi, erogati principalmente sotto forma di fondi strutturali, che mirano a raggiungere più di 8 milioni di persone scarsamente qualificate. In termini di costi-benefici, le previsioni rivalano un impatto dell’investimento più che positivo: l’aumento di un punto percentuale delle competenze di livello medio della popolazione adulta potrebbe portare ad un aumento di 0,99 punti percentuali del PIL pro capite.

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