Storie di rifugiati: una proposta di lettura #withRefugees

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Per celebrare la giornata mondiale del rifugiato, APICE propone la lettura del libro di Catozzella:

“Non dirmi che hai paura”

E’ la storia della giovanissima Samia. Vive a Mogadiscio e ha nel cuore la grande passione della corsa. Un sogno che la porterà, fra mille difficoltà e sacrifici a rappresentare il suo martoriato paese alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Un sogno che purtroppo si infrangerà nelle acque del Mediterraneo, nel tentativo di arrivare alle Olimpiadi di Londra nel 2012 e di raggiungere la sorella in Finlandia. Riprendiamo dal libro di Catozzella  alcuni passi significativi del viaggio di Samia, per dedicarli a tutti i suoi fratelli e alle sue sorelle che continuano a fuggire dalle guerre, dal terrorismo, dalla povertà,  dall’inesistenza di un futuro dignitoso,  con la speranza di approdare sulle coste dell’Europa.

“Il Viaggio è una cosa che tutti noi abbiamo in testa fin da quando siamo nati. Ognuno ha amici e parenti che l’hanno fatto, oppure che a loro volta conoscono qualcuno che l’ha fatto. È una creatura mitologica che può portare alla salvezza o alla morte con la stessa facilità. Nessuno sa quanto può durare. Se si è fortunati due mesi. Se si è sfortunati anche un anno o due…”p.122

“Quando entri nel deserto smetti di essere di essere un uomo. Ero già stata tahrib ad Addis Abeba, ma adesso ero una tahrib bisognosa di rifugio. Una clandestina fragilissima. Un animale legato alla vita da un filo sempre più sottile.


Ti prendono a bastonate.

Se non hai i soldi: ti prendono a bastonate.

Se non esegui gli ordini: ti prendono a bastonate.

Se osi rispondere: ti prendono a bastonate.

Se chiedi più acqua: ti prendono a bastonate. Non gli interessa se sei adulto o bambino: ti prendono a bastonate.

E lì hai solo due strade. Pagare i poliziotti per essere consegnato ad altri trafficanti, oppure farti riaccompagnare indietro, al confine con l’Etiopia.

Presto nel Viaggio si imparano il silenzio e la preghiera.

Presto nel Viaggio si impara a dimenticare il motivo per cui sei lì, e a praticare silenzio e preghiera.” p.186

#withRefugees

catozzella

 

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