Sondaggio sullo stato di avanzamento dell’economia circolare.

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In accordo con il nuovo sondaggio volto a verificare lo stato di avanzamento dell’economia circolare, il 70% delle imprese europee ha implementato le proprie strategie in tema di riutilizzo di materiali e riduzione di sprechi, anche se molto deve essere ancora fatto  in tema di consumo di acqua e di impiego di energie rinnovabili.

La ricerca compiuta su 10.618 imprese ha messo in evidenza che sono quelle che conseguono maggiori utili nell’investire maggiormente nelle politiche di riuso.  Nello specifico,  una su due aziende cerca di ridurre, riusare o vendere i rifiuti.

Nonostante questa tendenza positiva, sono molte le imprese che dichiarano di non essere a conoscenza degli incentivi statali e, ancora meno, quelle che dichiarano di ricorrere ad essi per adottare queste strategie. Inoltre, sono ancora molti gli ostacoli che le imprese incontrano per perseguire l’importante obiettivo della riduzione dei rifiuti e sono principalmente di ordine amministrativo e regolamentare, nonché di alti costi da sostenere.

I settori dove l’economia circolare fatica ad affermarsi sono quelli attinenti la riduzione energetica,  la creazione di prodotti con minor quantitativo di materiale o realizzati per la maggior parte da materiale riutilizzabile ed infine, agli ultimi posti delle pratiche messe in campo dalle aziende, ci sono la riduzione del consumo dell’acqua o il suo riuso e l’impiego delle energie rinnovabili.

L’economia circolare è una grande opportunità per il superamento dello stallo e per la ripartenza del mercato, per questo sono molte le proposte fatte dai parlamentari europei al fine di modificare le direttive trasversalmente coinvolte da questa priorità: da ultimo, il 31 maggio, è stato presentato un rapporto volto ad implementare le strategie per realizzare gli obiettivi posti dal pacchetto sull’economia circolare adottato nel dicembre scorso.

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