Polonia al centro delle discussioni in ambito di difesa dei diritti in Parlamento

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Durante la plenaria del Parlamento europeo di martedì 19 gennaio è stato discusso il diritto e l’indipendenza dei media polacchi alla presenza del primo ministro polacco Beata Szydlo e del presidente Martin Schulz, il quale ha definito la questione come «centrale per il futuro dell’Unione Europea».

Il governo polacco è stato difeso da alcuni leader europei che hanno espresso il loro appoggio alle azioni di Szydlo, mentre altri leader hanno espresso forti critiche a riguardo in quanto accusato di ignorare i controlli e una disciplina democratica di cui l’Unione si fa difensore. A questo proposito il ministro olandese degli affari esteri (che per il prossimo semestre siederà alla Presidenza del Consiglio dell’UE) Bert Koenders, ha affermato che l’Unione europea è più di un mercato comune, ma è un’Unione fondata su valori comuni, quali la democrazia e il rispetto di diritti fondamentali.

Il Primo Ministro polacco Beata Szydło ha voluto insistere sul fatto che lo Stato di diritto non è stato violato in Polonia, affermando come «i cittadini polacchi hanno scelto il nostro programma tramite un’elezione democratica e attualmente siamo in fase di attuazione, rispettando la nostra Costituzione e i trattati europei».

Esteban González Pons (PPE, Spagna) ha voluto ricordare come l’autoritarismo arrivi sempre «da dentro» e ha avvertito che «attaccare il potere giudiziario e il controllo dei mass media potrebbe essere un primo passo verso la distruzione della democrazia». Egli ha inoltre sottolineato che «il nostro unico obiettivo è quello di chiarire se i valori europei sono a rischio», affermando che «nessuno vuole una condanna preventiva per la Polonia».

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