Pensiero critico e senso di appartenenza: fattori fondamentali contro la radicalizzazione.

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Il 12 settembre si è tenuta una tavola rotonda organizzata dal Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE).

In questa occasione è stato avviato un confronto sul ruolo della società civile nella prevenzione della radicalizzazione giovanile tra rappresentanti della Commissione, autorità locali, esperti e organizzazioni impegnate nell’educazione formale e non dei giovani.

L’incontro ha sottolineato l’importanza  di attività quali la focalizzazione sull’inclusione sociale dei giovani, lo sviluppo di un senso di identità e di appartenenza nonché l’insegnamento di un pensiero critico nella lotta contro la radicalizzazione. Inoltre, tenuto conto del ruolo della società civile al riguardo, è stata sottolineata la necessità di un approccio coordinato, integrato e pluralista, basato su una condivisione dei diritti.

La prevenzione dovrebbe essere preferita ad un intervento riparativo, promuovendo l’inclusione sociale attraverso l’educazione e dedicando maggiore attenzione all’insegnamento di competenze civiche, modelli di cittadinanza attiva e multiculturale.  Uno sforzo finanziario a lungo termine, volontà politica e un’azione strutturata e metodica sono tra gli elementi necessari per creare un ambiente dove il morbo della radicalizzazione non possa attecchire.

Infine, tra le diverse misure volte alla sensibilizzazione sul tema della radicalizzazione, emerge il Network promosso dalla Commissione, piattaforma di scambio di buone pratiche ed esperienze tra coloro che sono impegnati in prima linea in operazioni anti terrorismo ed estremismo.

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