“Parole fra continenti”: fra speranze ed inquietudini

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Questo fine settimana si terrà la XVI edizione di “Parole fra continenti”, un’iniziativa che torna puntuale ogni anno in questo periodo, quasi ad annunciare l’imminente primavera, nonostante che di questa non si vedano rassicuranti segnali sul tema affrontato quest’anno: “Migrare nel mondo, migrare da questo mondo”.

Da tempo l’Europa e, più ancora altri parti del mondo, vivono una stagione di importanti flussi migratori che ovunque generano problemi, quando non anche tragedie per chi si sposta alla ricerca di pace, sicurezza e una vita migliore. Ovunque nel mondo i drammi si moltiplicano, milioni di profughi sperano nel diritto d’asilo, famiglie spezzate cercano di ricongiungersi, migliaia di migranti temono di essere vittima di respingimenti e molti minori rischiano di rimanere senza una famiglia.

E’ quanto sta accadendo non nell’Africa subsahariana o in Giordania con il suo milione di profughi, ma nel ricco mondo occidentale, negli Stati Uniti di Donald Trump e nell’Unione Europea che si appresta a celebrare i sessant’anni del Trattato di Roma il prossimo 25 marzo in Campidoglio.

Negli USA il Presidente Trump minaccia nuove e più pesanti regole per i clandestini che potranno essere espulsi anche per reati penali minori, senza alcuna considerazione per le loro famiglie e nonostante lunghe permanenze negli USA.

Nell’Unione Europea è appena stata resa pubblica una serie di raccomandazioni della Commissione europea agli Stati UE su come rendere più efficaci le procedure di rimpatrio esistenti nei confronti di quanti non possono avvalersi del diritto d’asilo, con misure particolarmente severe che possono giungere fino a mettere in detenzione questi migranti per periodi da sei a diciotto mesi. Si tratta di un documento dai toni particolarmente forti di cui si parla più diffusamente in altra parte di questo giornale.

Ma questo può essere anche tempo di speranza se sapremo, come dice il titolo di “Parole fra continenti” quest’anno, “migrare da questo mondo”, per avviarci verso un mondo più giusto, senza più guerre e sfruttamenti, senza discriminazioni e abusi verso i più deboli.

E’ anche il messaggio che verrà dal concerto-spettacolo che, domenica sera al Teatro Toselli, concluderà questa edizione di “Parole fra continenti” dal titolo “Ellis Island -Lampedusa. Welcome”, con protagonisti i “Viaggiatori della speranza”. Una conclusione coerente con i temi affrontati nei due giorni precedenti: dall’analisi di un mondo di diseguaglianze alla speranza che un altro mondo è possibile e che aiuti a costruirlo la speranza che viaggia a bordo dei “barconi dei disperati”, che tanto hanno già fatto per rendere più umano il mondo di ieri.

 

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