Nasce l’Indice di Progresso Sociale

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La Direzione generale della Politica regionale e urbana ha presentato un nuovo progetto regionale riguardante la costruzione di un nuovo indice, l’Indice di Progresso sociale (SPI), allo scopo di fornire alle 272 regioni europee uno strumento aggiuntivo da affiancare alle tradizionali misure per le performance economiche, quali PIL, reddito ed occupazione.

Questo nuovo indice si sviluppa a partire da tre capisaldi: i bisogni umani fondamentali, le basi del benessere e le opportunità. Ognuno di essi, a sua volta, è il frutto di quattro tematiche, per cui le componenti totali sono 12 e concernono l’accesso alle cure sanitarie, la sicurezza personale, l’accesso all’istruzione superiore, e l’inquinamento ambientale. Poter quantificare le prestazioni in questi settori consente alle istituzioni europee e nazionali di correggere le proprie strategie di sviluppo, qualora l’Indice rilevasse risultati inadeguati. Tuttavia, essendo ancora a livello progettuale, tale indice non inciderà sull’allocazione dei fondi e non vincolerà in alcun modo la Commissione europea.

Le prime analisi hanno constatato che l’Indice di Progresso sociale è basso nelle regioni della Romania e della Bulgaria, mentre è più alto nelle regioni nordiche e olandesi. Italia e Grecia marcano, al loro interno,  significative differenze nei rendimenti fra le regioni, così come la Slovacchia e la Repubblica Ceca, pur nel complesso tutt’altro che ricche, registrano risultati sopra la media. Inoltre, confrontando l’Indice di Progresso sociale con il PIL pro capite, emerge una relazione forte e positiva, che si indebolisce solo ai livelli più elevati di PIL pro capite.

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