Futuro dell’Unione: le recenti decisioni della Commissione europea in materia di sicurezza e difesa

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Il 1° marzo del 2017 è stato presentato, dalla Commissione europea, un Libro bianco sul futuro dell’Europa. E’ stato pubblicato un documento successivo della Commissione sul futuro della Difesa europea, un reflection paper, che sottolinea le future prospettive di evoluzione e i più grandi cambiamenti, che si determineranno nel settore sicurezza/difesa.

La dichiarazione di Roma, rilasciata il 25 marzo del 2017, rende più chiaro l’impegno dei principali leader politici europei in questo campo. Ciò implica un’attenzione particolare su tre diversi temi: I) un’industria della difesa più competitiva e integrata, controllabile a livello comunitario. II) La necessità di una continua cooperazione tra l’U.E. e la N.A.T.O., con una maggior responsabilità della prima in termini di spese e impegni concreti a livello militare. III) Una maggiore coesione tra gli interessi nazionali in materia difensiva e gli impegni internazionali, presi in questo campo. Juncker, presidente della Commissione, si è espresso in questi termini: “ Credo che dobbiamo lavorare per un’Europa forte, a maggior ragione quando la parola Europa si incontra con i termini “sicurezza e difesa”: scopo ultimo è sviluppare ancora di più il “soft power” del’Europa.
Da che cosa si sentono minacciati, nel mondo attuale, i cittadini europei ? Secondo il reflection paper on the future of European defence, i primi sei pericoli, maggiormente avvertiti dai cittadini europei, sono: I) l’immigrazione; II) il terrorismo; III) l’attuale situazione economica dell’Europa; IV) lo stato delle finanze pubbliche dei singoli Stati membri; V) la disoccupazione; VI ) la criminalità (organizzata e non).
Sembra, dunque, che i tempi siano maturi per dei cambiamenti significativi nel campo della sicurezza e della difesa, a livello europeo. Alcuni cambiamenti strategici, ma anche numerosi problemi di natura economico – finanziaria, nonché tecnologici, spingono i singoli Stati membri dell’U.E. verso la realizzazione di una difesa sempre più integrata. Soltanto una grande realtà sovranazionale può dunque permettersi spese simili e rispondere in modo immediato a tali minacce: da questo punto di vista, è senza dubbio utile la costituzione di un Fondo europeo della Difesa, in seguito alla decisione della Commissione del 7 giugno del 2017, al fine di utilizzare il denaro dei contribuenti in modo più efficiente, di ridurre le duplicazioni della spesa nell’ambito della difesa e di ottenere il miglior rapporto qualità / prezzo, in ragione della spesa sostenuta. Si svilupperebbero, nell’ambito di tale Fondo, le ricerche nell’ambito della difesa, nello sviluppo dei prototipi e nell’acquisizione di tecnologie e materiali di difesa. Per la prima volta, saranno erogati contributi europei destinati alla ricerca in tecnologie e prodotti innovativi per la difesa.
Il reflection paper “On the future of the European Defence” configura tre possibili scenari per il futuro della difesa europea: I) il primo scenario è quello della “Cooperazione nel settore della sicurezza e della difesa”, in cui sarebbero ancora gli Stati membri a decidere in merito all’eventuale cooperazione in tale ambito. II) Nello scenario “Difesa e sicurezza condivise”, gli Stati membri inizierebbero a mettere insieme alcune attività finanziarie e operative, per rafforzare la solidarietà in questo ambito: diverrebbero cruciali alcune tematiche, quali la cybersecuriy, la protezione delle frontiere e la lotta contro il terrorismo. Tale processo avrebbe origine da una maggior volontà politica di agire a livello comunitario e da un processo decisionale, in grado di adottare decisioni d’urgenza. III) Infine, lo scenario “Sicurezza e difesa comuni” è il più ambizioso di tutti e prevede l’effettiva realizzazione di una difesa comune europea, sulla base dell’art. 42 del trattato sul Funzionamento dell’Unione europea . L’U.E., in tale contesto, sarebbe in grado di gestire operazioni militari di alto livello, sosterrebbe programmi comuni con il Fondo europeo per la difesa e creerebbe un’apposita Agenzia per la Ricerca nel settore della difesa. Il rafforzamento della difesa europea resta l’obiettivo comune e da perseguire entro il 2025. Questi tre scenari sono le tappe progressive, e non sono reciprocamente escludenti.
I principi – guida , sottesi alla realizzazione della difesa europea, restano i seguenti: I) solidarietà e mutua assistenza reciproca tra gli Stati membri (anche e soprattutto dal punto di vista operativo); II) la valutazione sistematica e comune delle minacce e l’elaborazione di eventuali piani contingenti; III) la ricerca, condotta in comune a livello europeo, sulle tematiche della difesa; IV) un piano in comune, relativo al finanziamento e alle forniture militari, di cui necessita l’Unione; V) un alto livello di integrazione delle singole forze militari nazionali; VI) l’elevata elasticità e la capacità di condurre in porto operazioni militari di alto livello, caratteristiche che dovranno essere proprie delle future forze europee.
Riferimenti:
o https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/reflection-paper-defence_en.pdf
o http://europa.eu/rapid/press-release_IP-17-1516_it.htm
o http://europa.eu/rapid/press-release_IP-17-1508_it.htm

 

Scheda a cura di Luca Testa

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