La fine del Roaming: una frontiera in meno per i cittadini UE.

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Stop alle tariffe di roaming: dichiarazione comune delle tre istituzioni dell’UE

Il termine “Roaming” indica l’insieme degli accordi tra i fornitori di servizi di telefonia mobile che permettono agli utenti di utilizzare il proprio telefonino anche fuori dai confini nazionali sfruttando quindi un provider diverso da quello con cui si è sottoscritto l’abbonamento, servizio fino all’altro ieri abbinato a sovrapprezzi insostenibili e ingiustificati.

Risale al 2007 la prima normativa che vide tagliate del 60% le tariffe di roaming, a pochi giorni fa quella che le elimina del tutto permettendo così ai cittadini europei di utilizzare le stesse condizioni del paese d’origine.

Dal 15 giugno è possibile, all’interno dei 27 stati membri e dello Spazio economico europeo (Norvegia, Liechtenstein e Islanda, rimangono esclusi Svizzera, Andorra e principato di Monaco),  chiamare, inviare messaggi e navigare in internet senza dover incorrere in tariffe maggiorate. Si stimano essere circa 754 milioni gli abbonati europei e quasi tutti gli operatori telefonici stanno già applicando il nuovo regime.

Una battaglia durata 10 anni, iniziata da Viviane Reading, ai tempi commissaria della Società dell’informazione e dei media, che ha visto su più fronti e a più riprese schiere di lobbisti non solo a Bruxelles, ma anche presso i ministri degli Stati membri: si stima infatti essere oltre un miliardo la riduzione degli introiti calcolata per gli operatori.

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