La Commissione inasprisce la lotta ai paradisi fiscali

1182

Lo scandalo dei Panama Papers ha convinto la Commissione europea ad accelerare i tempi di approvazione per una direttiva riguardante la regolamentazione dei paradisi fiscali. La proposta iniziale, che prevedeva la pubblicazione di alcune informazioni contabili (profitti, imposte versate, ecc) a livello europeo per le società con un fatturato consolidato di almeno € 750.000.000, è stata inasprita mediante clausole più vincolanti per le aziende, le quali correranno il rischio di robuste sanzioni pecuniarie in caso di violazione delle regole comuni. La Commissione ha deciso di anticipare sul tempo le decisioni del Consiglio, che doveva arrivare a delle conclusioni sul tema in occasione della riunionie di giovedì 7 aprile, ma che aveva rinviato il discorso al 15 aprile in seguito alle pressioni della Presidenza olandese.

La nuova proposta è stata immediatamente bocciata da BusinessEurope per bocca del suo direttore generale Markus J. Beyrer, il quale ha sottolineato come i Panama Papers riguardino gli individui che nascondono le loro fortune e non la generica evasione fiscale delle imprese. La risposta è stata affidata a Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici e finanziari, fiscalità e dogane: «Abbiamo messo grande impegno nel trovare il giusto equilibrio fra un elevato grado di trasparenza pubblica sulle pratiche fiscali delle corporazioni – necessario per ripristinare la fiducia dei cittadini – e proteggere gli interessi competitivi delle imprese che operano all’interno dell’UE. Sono fiducioso che la nuova proposta saprà raggiungere questi due obiettivi».

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here