Il Parlamento europeo chiede l’eliminazione delle mutilazioni genitali

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Nella seduta plenaria del 7 febbraio gli eurodeputati si sono uniti nell’invocare la fine di questa pratica contro cui, il 6 febbraio, si celebra la giornata della tolleranza zero.

La mutilazione genitale non viene solo praticata nel continente africano o in Asia ma anche in Europa: nello spazio europeo la pratica della mutilazione genitale è ritenuto un crimine ma le bambine che crescono in famiglie provenienti da alcuni paesi non UE risultano a rischio. Sono circa 500.000 le donne in Europa che hanno finora subito mutilazioni genitali e ogni anno 180.000 sono a rischio di subirle.

Le richieste che avanza il Parlamento europeo riguardano la massima protezione per le richiedenti asilo che sono costrette a fuggire a causa del rischio di mutilazioni genitali, finanziamenti più flessibili per le organizzazioni che lottano per la causa, una migliore formazione per le persone che si trovano a lavorare con le vittime. Inoltre gli eurodeputati chiedono che gli Stati dell’Unione sorveglino e tutelino maggiormente le vittime e agiscano più efficacemente nel perseguire i criminali che mettono in atto questa pratica.

Infine il Parlamento chiede che la Commissione europea presenti le azioni e i risultati ottenuti contro le mutilazioni genitali femminili dal 2013, anno in cui l’Unione europea ha intrapreso una nuova strategia per combattere questo crimine.

La strategia europea per combattere le mutilazioni genitali è consultabile qui

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