Antonio Tajani su priorità e futuro dell’UE

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«L’Ue ha bisogno di essere riformata, non indebolita. Le istituzioni devono lavorare insieme per dare ai cittadini le risposte di cui hanno bisogno». Questo è stato il messaggio lanciato da Antonio Tajani, neo eletto Presidente del Parlamento Europeo, in occasione del suo primo al Summit Ue, davanti ai leader dei 27 Paesi dell’UE. Pur invitando i capi dei governi nazionali a non addossare ogni colpa all’Europa, egli ha sottolineato come questa non abbia risposto adeguatamente alle istanze profonde della società, invocando un cambio di rotta: «La priorità della mia presidenza è contribuire a riavvicinare l’Europa ai cittadini».

Uno strumento essenziale per risolvere i problemi quotidiani delle persone, secondo Tajani, resta lo sviluppo del mercato unico, il quale «rappresenta il più importante motore di prosperità per i nostri cittadini, anche se non esprime ancora tutto il suo potenziale», in termini di opportunità commerciali e di interscambio culturale fra gli Stati membri.

Restando ai problemi percepiti come più urgenti da parte dell’opinione pubblica, il Presidente dell’Europarlamento ha voluto toccare anche l’argomento dell’immigrazione: «Dobbiamo essere ugualmente rigorosi nell’accoglienza di chi ha effettivamente diritto all’asilo e nel respingere l’immigrazione illegale», precisando che «non possiamo lasciare a trafficanti di esseri umani o terroristi la gestione dei flussi migratori. Serve una decisa iniziativa politica europea, che non soltanto rafforzi il controllo delle frontiere, ma affronti il problema alla radice». Per questa ragione, ha evidenziato la necessità di intensificare gli investimenti nei Paesi d’origine, al fine di contenere le partenze.

Infine, dopo essersi definito favorevole alla creazione di un’industria europea della difesa per affrontare pericoli e minacce futuri, Tajani ha concluso il suo discorso spiegando come «l’unica via per contrastare i populismi è dimostrare con i fatti che lavoriamo insieme per un’Unione di risultati».

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