Un sostegno supplementare dell’UE per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio

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La Commissione Europea ha assicurato che saranno erogati finanziamenti supplementari per 700 milioni di euro per progetti riguardanti gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) in 36 paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico.
In occasione del Vertice del Millennio, tenutosi nel 2000 e organizzato dalle Nazioni Unite, l’Unione europea (UE), insieme ai leader mondiali, si è impegnata a ridurre la povertà   globale e a salvare così milioni di vite umane. I leader di 189 paesi hanno definito di comune accordo otto obiettivi specifici, da raggiungere entro il 2015. Gli Obiettivi rappresentano bisogni umani e diritti fondamentali di cui ogni individuo in tutto il mondo dovrebbe essere grado di godere. Nel dettaglio si propongono di eliminare la povertà   estrema e la fame, raggiungere l’istruzione elementare universale, promuovere l’uguaglianza fra i sessi e conferire potere e responsabilità   alle donne, diminuire la mortalità   infantile, migliorare la salute materna, combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie, assicurare la sostenibilità   ambientale, sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo.
Questi finanziamenti supplementari saranno finalizzati, in particolare, ad azioni rivolte a ridurre la fame e la mortalità   infantile, a garantire una migliore salute materna, a fornire l’accesso all’acqua potabile e alle strutture igienico-sanitarie. Con la decisione odierna, l’UE concretizza la sua iniziativa annunciata nel settembre 2010, in occasione del vertice delle Nazioni Unite di New York sugli OSM.
La relazione del 2011 sugli Obiettivi del Millennio dell’ONU (pubblicata il 7 luglio dalle Nazioni Unite), evidenzia i progressi effettuati in tutti gli ambiti di intervento. Molto rimane perಠda fare: entro il 2015 si prevede che la povertà   globale dovrebbe scendere al di sotto del 15%, una percentuale nettamente inferiore all’obiettivo del 23%.
Anche la riduzione del 20% dei decessi nel mondo per malaria fa ben sperare, così come la riduzione delle infezioni da HIV in costante calo, insieme all’aumento registrato negli ultimi anni della disponibilità   di farmaci retrovirali per l’HIV/AIDS. Registrata anche una riduzione del numero di decessi di bambini sotto i cinque anni è sceso da 12,4 milioni nel 1990 a 8,1 nel 2009, per un totale di circa 12.000 decessi infantili in meno al giorno.
Nella relazione vengono illustrati anche i progressi nel campo dell’istruzione: alcuni fra i paesi più poveri hanno raggiunto o quasi l’obiettivo dell’istruzione primaria universale (è il caso del Burundi, del Madagascar, del Ruanda, della Samoa, del Togo e della Tanzania).

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