Evasione fiscale: le multinazionali davanti agli Europarlamentari

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Undici rappresentanti di multinazionali quali Amazon, Coca-Cola, IKEA e McDonald sono stati invitati a condividere le loro opinioni sulle misure proposte dalla commissione speciale per rendere la tassazione delle imprese in Europa più equa e più trasparente.
Ogni anno l’evasione e l’elusione fiscale, infatti, farebbero perdere circa 1.000 miliardi di Euro, secondo le stime presentate dalla Commissione europea. Lo scandalo LuxLeaks, che ha rivelato i metodi utilizzati dagli Stati per far pagare meno tasse alle multinazionali, ha spinto il Parlamento europeo a istituire una commissione speciale per indagare queste pratiche. Dopo otto mesi di lavoro, quest’ultima ha adottato le proprie raccomandazioni: le multinazionali dovrebbero pagare le tasse nel Paese in cui traggono i loro profitti. Anche se la commissione ha invitato le multinazionali a condividere le loro opinioni con gli Eurodeputati sin dall’inizio del proprio lavoro, molti avevano rifiutato. Ma, dopo un’ultima possibilità data dal presidente della commissione Alain Lamassoure, la maggior parte ha riconsiderato la propria posizione.
«L’attuale sistema di norme fiscali per le multinazionali è inadatto e ingiusto. Alcune aziende sono sfavorite, mentre altre guadagnano nascondendosi dietro una serie di norme nazionali», aveva affermato in settembre Jean-Claude Juncker, evidenziando come la lotta alla frode e all’evasione fiscale sia una delle priorità della Commissione.

Nel mese di ottobre, la stessa Commissione europea ha indicato che i regimi fiscali offerti alla Fiat e a Starbucks rispettivamente dal Lussemburgo e dai Paesi Bassi costituivano degli aiuti di Stato illegali.
L’Eurodeputato Markus Ferber è convinto che lo scambio automatico di informazioni sulle decisioni fiscali possa essere una soluzione per risolvere i problemi e dissuadere gli Stati membri a pratiche sleali. Eppure, essi «negano l’accesso alla Commissione di questi dati. Stanno nascondendo qualcosa?» si domanda il relatore.

 

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