StateWatch pubblica i dati dell’operazione Mos Maiorum

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Sono state 19.000 le persone fermate in due settimane, di cui più di un quarto cittadini siriani seguiti da afghani, serbi ed eritrei. Questi sono alcuni dei dati diffusi dall’associazione londinese Statewatch relativi a Mos Maiorum l’operazione di polizia europea lanciata nell’ottobre 2014 durante il semestre italiano di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.

Lo scopo principale dell’operazione è stato quello di raccogliere informazioni sui flussi migratori nei Paesi dell’UE, con particolare riguardo alla pressione nei singoli Stati membri, alle principali rotte utilizzate dai trafficanti di esseri umani, le principali mete di questi ultimi, i paesi di origine e transito, i luoghi di rintraccio e i mezzi di trasporto utilizzati.

StateWatch, che pure sembra sottolineare il raggiungimento degli obiettivi dell’operazione: l’arresto dei trafficanti di esseri umani, sottolinea, però che le persone fermate con questa accusa sono state soltanto 257 (53 fermati alle frontiere esterne e 204 ai confini interni), a fronte di 19.000 migranti fermati.

Dai dati che StateWatch ha raccolto attraverso la campagna Map Mos Maiorum emergono, inoltre, numerosi casi di comportamenti discriminatori e di racial profiling da parte delle Forze dell’ordine, nonostante le raccomandazioni rivolte agli Stati partecipanti (i 28 Stati UE con l’esclusione di Grecia, Croazia e Irlanda).

A seguito della pubblicazione dei dati di StateWatch, un gruppo di europarlamentari, tra cui l’italiana Barbara Spinelli, ha indirizzato al Consiglio una lettera aperta in cui viene criticato «lo scaricamento di responsabilità messo in atto dal Consiglio».

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