Per i migranti raddoppia il rischio di povertà

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Il dato emerge da un Rapporto Eurostat: nel 2013 circa la metà dei cittadini non – UE (48,7%) di età superiore ai 18 anni erano a rischio di povertà o di esclusione sociale, a fronte di corrispondenti livelli “nazionali” (con questa espressione Eurostat si riferisce al dato calcolato sulla popolazione nazionale di ciascuno Stato membro del 22,1%).

Circa un terzo dei cittadini extracomunitari viveva in una situazione di sovraffollamento, a fronte di un tasso nazionale del 15% circa.

Particolarmente elevati, infine, tra i cittadini extracomunitari, i tassi di povertà rilevati in Grecia (72%), Belgio (68,4%), Spagna (59,5%), Francia, Croazia, Portogallo e Slovenia tutti al di sopra del 50%. Anche i Paesi più “virtuosi” fanno registrare comunque tassi allarmanti: Repubblica Ceca 30,8%, Malta 31,4%.

Per quanto riguarda l’Italia, Eurostat segnala un tasso di povertà calcolato sulla popolazione nazionale pari al 26,4%, che sale al 43% se si considera solo la popolazione straniera, e addirittura al 46% se tra la popolazione straniera si considerano solo i cittadini non UE.

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