Acquisizione di cittadinanza: i dati

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Secondo l’istituto europeo di statistica, Eurostat, sono stati 820.000 i cittadini che nel 2012 hanno ottenuto la nazionalità di uno Stato UE. I tassi di naturalizzazione più elevati si sono registrati in Ungheria (12,8 attribuzioni  di cittadinanza ogni 100 residenti stranieri), in Svezia e in Polona, dove il rapporto è stato rispettivamente di 7,8:100 e 6,6:100). In coda alla graduatoria delle naturalizzazioni troviamo Repubblica Ceca, Slovacchia, Estonia e Austria con meno di una attribuzione di cittadinanza per ogni 100 residenti stranieri. Si tratta di una popolazione più giovane di quella europea non soltanto in termini di età media (31,6 anni contro 41,6) ma anche in termini di distribuzione per classi di età: più di un terzo della popolazione dei nuovi cittadini ha meno di 25 anni, più della metà ha un’età compresa tra i 25 e i 54 anni (58,4%) e solo il 6% ha più di 55 anni. Nella popolazione UE le percentuali sono rispettivamente 27,2% 42,2% 30,4%. Guardando poi alla distribuzione tra Stati membri del totale delle nuove attribuzioni di cittadinanza, Eurostat segnala che poco più di un quinto (23,7% pari a 193.900 sono state concesse dal Regno Unito), seguono Germania (114 600, 14% del totale), Francia (96 100 – 11,7%), Spagna (94 100 – 11,5%), Italia  (65 400 – 8,0%) e Svezia  (50 200 – 6,1%). Eurostat rileva anche il dato sulla concessione di cittadinanza ogni 1.000 abitanti: ai primi posti Lussemburgo (8.7‰), Irlanda (5,5‰) e Svezia (5,3‰), a fronte di un dato medio UE di 1,6‰. Infine per quanto riguarda il Paese di provenienza, nel 2012 si sono registrate 708.000 attribuzioni di cittadinanza di uno Stato UE a cittadini di Paesi terzi (Marocchini, Turchi, Indiani, Iracheni).

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