Parità di genere: in lieve miglioramento

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Secondo il Rapporto annuale presentato dalla Commissione Europea, gli indicatori della parità di genere continuano a migliorare anche se il progresso non è uniforme in tutta l’UE.

Il Rapporto contiene cifre incoraggianti in tema di presenze femminile nei ruoli dirigenziali: si è passati dall’11% del 2010 al 17% del 2014, anche se è ancora bassa la percentuale di donne presenti negli organismi governativi o nei Parlamenti.

Il tasso di occupazione è in leggero miglioramento (dal 50% del 2002 al 63% del 2013) anche se il dato resta ancora distante dal tasso di occupazione maschile (75%).

La media europea nasconde grandi differenze tra Stati membri: nei Paesi nordici lavora oltre il 70% delle donne, in Italia si arriva al 50% in Grecia al 44%.

Il divario retributivo non registra variazione, resta al 16%: le donne continuano a guadagnare meno degli uomini, anche se il loro livello di istruzione è spesso più elevato.

Il divario retributivo è particolarmente allarmante se si osservano i dati relativi alle pensioni dove il dato è del 39% a causa del frequente impiego delle donne a tempo parziali e delle non rare interruzioni di carriera dovute ai carichi familiari.

Sul versante della conciliazione tra vita professionale e vita familiare, dal Rapporto emerge un aumento del numero di bambini che usufruiscono di servizi per la prima infanzia (nidi, asili) che passano dal 26% del 2007 al 30% del 2011, mentre resta ancora molto squilibrata la divisione dei carichi del lavoro di cura: 26 ore settimanali per le donne contro 9 per gli uomini.

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