Spose bambine

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Alcuni esperti insieme ai membri delle commissioni parlamentari, il giorno 11 Aprile, hanno discusso in merito al problema del matrimonio precoce che colpisce soprattutto le femmine, infatti  l’82% dei bambini costretti a sposarsi è di sesso femminile.

Una ragazza su tre è costretta a sposarsi prima dei 18 anni, obbligandola ad abbandonare gli studi e limitando la sua prospettiva sul futuro. Ma i rischi maggiori in cui incorrono queste fanciulle, data la loro giovanissima età, sono le complicazione da gravidanza e parto che ne causano la morte.

Il problema persiste in tutti i continenti, ma si verificano più casi di questo genere nell’Asia meridionale e nell’Africa sub sahariana. I primi tre paesi per frequenza di matrimoni precoci sono: Niger 77%, Bangladesh 74% e Chad 69%. Le cause che portano a questi matrimoni sono in primo luogo la povertà e i conflitti, seguiti dalle disuguaglianze di genere e dalle preoccupazioni delle famiglie per la sicurezza dei figli, in particolare in tempi di guerra.

Gli esperti e gli eurodeputati hanno sottolineato l’importanza di lavorare direttamente con i bambini e con le comunità per cambiare le norme sociali, garantire l’accesso alla sanità, all’istruzione e all’assistenza legale in modo da assicurare una struttura più legalizzata e precisa.

Il Presidente  del Comitato delle Nazioni Unite, Benyam Dewit Mezmur sottolinea, invece, l’importanza del ruolo delle organizzazioni regionali nell’affrontare la questione dei matrimoni precoci.

Affrontare questa tipologia di matrimoni, ci dà l’occasione di prendere in esame tutta una serie di altre questioni come ad esempio porre fine alla violenza contro le donne, assicurare l’istruzione ai bambini, o debellare l’AIDS. La nostra legislazione e le nostre istituzioni dovrebbero fornire una tutela che sia uguale per tutti i bambini.

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