10 ottobre: #NoDeathPenalty

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Dal 2003 ogni anno il 10 ottobre la Coalizione mondiale contro la pena di morte, organizzazione che raggruppa 75 associazioni, governi locali, sindacati e ONG di tutto il mondo, promuove la giornata contro la pena capitale.
Nonostante si riduca costantemente il numero dei Paesi in cui viene ancora prevista la pena di morte, questa continua ad essere una pratica utilizzata soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli (minori e disabili mentali). Ad oggi sono ancora troppi i paesi che la prevedono come azione punitiva, e la Cina si riconferma come primatista di esecuzioni.
In occasione di questa giornata l’associazione Nessuno Tocchi Caino lancia l’allarme sull’aumento delle esecuzioni e delle condanne in nome della guerra al terrorismo. Secondo l’ultimo Rapporto sulla pena di morte nel mondo, nel 2015, almeno 100 esecuzioni per fatti di ‘terrorismo’ o per crimini violenti di natura politica sono state effettuate in 12 Paesi: Arabia Saudita (almeno 2), Bangladesh (4), Ciad (10), Cina (almeno 3), Egitto (7), Emirati Arabi Uniti (1), Giordania (2), India (1), Iran (almeno 1), Iraq (almeno 30), Pakistan (30) e Somalia (almeno 9).
Nel 2016, al 30 giugno, almeno 121 persone sono state giustiziate per atti di “terrorismo” in 6 Paesi: Afghanistan (6), Arabia Saudita (almeno 47), Bangladesh (4), Iraq (almeno 55), Pakistan (6) e Somalia (almeno 3).
La speranza ad oggi è rivolta verso l’8 novembre in California, in vista del referendum programmato per l’abolizione della pena capitale.

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